La posta sul piatto è la chiusura dell’ospedale Montessori di Chiaravalle, centro importante di cesura tra le strutture di Jesi, Ancona e Senigallia, il quale dovrebbe cessare quasi tutte le sue funzioni, tra cui prelievi sanguigni, laboratorio analisi e day surgery, diventando di fatto un ospizio con circa 40 posti letto.
“Peggio che un ospizio” commentano Cisl e RSU. “La proposta per Chiaravalle è del tutto sciagurata, tanto che per ogni paziente sarebbe prevista un’assistenza infermieristica di circa 100 minuti giornalieri e senza l’ausilio di un medico.”
“Noi non vogliamo una guerra tra poveri” dice un membro del comitato lavoratori “sul documento della giunta regionale non viene citato un solo dato sui costi dell’ospedale, mentre noi potremmo dimostrare come non solo non costiamo nulla alla Regione, ma offriamo un servizio indispensabile a molti comuni della zona.”
I dati del 2012 danno l’immagine di un ospedale attivo ed in piena salute con 12.000 interventi di primo soccorso, oltre 500 pazienti curati in lungodegenza, 2.600 prelievi sanguigni ed un tasso d’occupazione dei posti letto del 71,14%. La chiusura, che sembra inevitabile, significherebbe quindi un enorme disagio per i cittadini ed un ulteriore congestionamento dei centri ospedalieri più grandi.
Francesco Mandolini
dal Resto del Carlino del 28/03/2013